Présences

 

Struggimento radioso al pensiero che tu mi sia accanto. Ancora così forte l’impronta della tua mancanza che l’incanto che tu possa, oggi, guidarmi, mi dà la vertigine. Frammenti di prosa, e nomi, e numeri. Amerei sdraiarmi e sognare che quel tono, così forte nella mia memoria, quelle note di basso suadenti con la esse strisciata, sussurrassero ancora. E ancora non credo, è fatale.

“Se sapremo conservare con cura e serenità le doti fisiche e le inclinazioni naturali come beni di un solo giorno e fugaci, se non saremo loro schiavi né soggetti al potere delle cose esterne, se le occasionali gioie del corpo per noi avranno lo stesso posto che hanno le truppe ausiliarie e quelle armate alla leggera nell’esercito (devono servire, non comandare), allora di certo saranno utili alla mente. L’uomo non deve lasciarsi corrompere e dominare dagli eventi esterni e deve fare affidamento solamente su se stesso, sicuro di sé e pronto a tutto, insomma artefice della propria vita. La sua sicurezza non manchi di conoscenza e la conoscenza di costanza. Siano sempre saldi i suoi principi e le sue decisioni non subiscano modifiche.” (Il maestro Seneca condensa in sé una filosofia millenaria).

7 Risposte

  1. Più vertigini che libertà di credere, per me, ma sei riuscita a trasformare la necessità in poesia, e questo conta adesso. Arresta il mio entusiasmo solo un pensiero, che l’uomo è artefice degli eventi esterni e senza di essi vagherebbe in una distesa lunare. Con una mano dovremmo seminare la superficialità e con l’altra, ignara, raccoglierne i frutti migliori? Ciao,

    Gioacchino

  2. Seneca era un gran saggio davvero e insegna ancora oggi a tuti noi. Bello quello che scrivi, Ciao Giulia

  3. Seneca un grande, ovviamente!

  4. Mah, Gioacchino, non saprei dire. Il divario fra paura e libertà è di Kierkegaard e non mio, in ogni caso. Benvenuto in questa mia discreta casa. 🙂
    Giulia, verissimo … Ciao. 🙂
    Fabio, un grande vecchio, potremmo dire 🙂

  5. Un grande vecchio, sì, ma… ancora letto!

  6. penso che si, alcuni struggimenti siano davvero radiosi. Ci si illumina dall’interno e talvolta è bello ipotizzare d’esser schiavi di quelle cose esterne che ci abbracciano e rendono lucenti.

  7. Eggià, Fabio, letto e diffuso 🙂
    Miki, c’era una mia amica che diceva: “è così bello soffrire per amore” – forse esprimi lo stesso concetto, ma io credo che sia un certo tipo di serenità e di certezza a darci luce (il fatto è che è così effimero, di solito). Bacio 🙂

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